giovedì 26 maggio 2016

Una forza in più.

Oggi, stavo riavvolgendo i nastri della mia vita, a quante esperienze ho vissuto, a quante lacrime ho versato per il dolore passato, e a quante promesse mi hanno fatto e che ancora sto attendendo. 
Poi, mi sono spostata a pensare alla mia famiglia.
Sì, quella famiglia che mi ha fatto più
male che bene. 
Quella famiglia che ha tenuto chiuso a chiave i miei sogni e le mie libertà.
Oggi sono una persona diversa, e sono pienamente felice di esserle lontana.
 
Mi ricordo perfettamente lo spiraglio di luce che ho visto quando ho chiuso dietro di me quella loro infernale porta di casa. 
Per diverso tempo ho sperato che loro capissero quanto male mi avevano procurato, quanta sofferenza che ho provato a causa loro. E invece no, non è così. 
Sono ancora convinti che io ritornerò da loro, un giorno... non sanno quanto si sbagliano.
Io ho la mia famiglia adesso, ho un compagno e, un bimbo che sta per arrivare.
Ma ancora credono di avere il potere di controllare la mia vita, di decidere sul mio futuro.
 
<<Noi ti conosciamo bene.>> continuano a ripetere. Che miseri. 
Non hanno nemmeno idea di quale sia il mio colore preferito, o cosa io adori mangiare, o ancora, quale sia la mia passione. 
Continuano ad intralciare la mia vita, nonostante io non abbia più riaperto la loro porta, sperano di farmi del male anche a distanza, dicendo le peggio cose sul mio conto a chiunque. 
All'epoca, ero un'adolescente appena uscita da scuola, senza soldi, in cerca di un lavoro... dove sarei potuta andare? 
Rimanere lì è stata per loro una benedizione, finché non ho avuto la forza di partire senza un centesimo in tasca e andare via. 
<<Non potrei stare peggio di così.>> mi dicevo. E avevo ragione. 
Il vero respiro della vita l'ho trovato fuori dalle mura di casa mia.

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