sabato 28 maggio 2016

1 gennaio 2014

In tutti questi anni passati da sola, senza un appoggio familiare, un opinione di un'amica, un aiuto di
una persona più esperta sulla mia situazione, non avrei mai capito chi sono davvero e cosa voglio. 
Non ho più paura di restare sola come quando entrai per la prima volta nella scuola di una nuova città, in cui mi chiedevo se mai sarei riuscita a farmi degli amici. 
Non ho paura di perdere gli altri, 
ma di perdere me stessa, il mio equilibrio. 
Stanno passando gli anni e i dolori si stanno affievolendo, 
è stato davvero difficile superare gli ostacoli,
ma ora quel tremendo passato in cui è cominciata la mia malattia, lo vedo sempre più lontano. 

Sto ancora soffrendo, 
ma ho imparato a controllare il mio dolore e la mia debolezza e a tirarlo fuori solo quando sono certa di saper essere ascoltata. 

giovedì 26 maggio 2016

Una forza in più.

Oggi, stavo riavvolgendo i nastri della mia vita, a quante esperienze ho vissuto, a quante lacrime ho versato per il dolore passato, e a quante promesse mi hanno fatto e che ancora sto attendendo. 
Poi, mi sono spostata a pensare alla mia famiglia.
Sì, quella famiglia che mi ha fatto più
male che bene. 
Quella famiglia che ha tenuto chiuso a chiave i miei sogni e le mie libertà.
Oggi sono una persona diversa, e sono pienamente felice di esserle lontana.
 
Mi ricordo perfettamente lo spiraglio di luce che ho visto quando ho chiuso dietro di me quella loro infernale porta di casa. 
Per diverso tempo ho sperato che loro capissero quanto male mi avevano procurato, quanta sofferenza che ho provato a causa loro. E invece no, non è così. 
Sono ancora convinti che io ritornerò da loro, un giorno... non sanno quanto si sbagliano.
Io ho la mia famiglia adesso, ho un compagno e, un bimbo che sta per arrivare.
Ma ancora credono di avere il potere di controllare la mia vita, di decidere sul mio futuro.
 
<<Noi ti conosciamo bene.>> continuano a ripetere. Che miseri. 
Non hanno nemmeno idea di quale sia il mio colore preferito, o cosa io adori mangiare, o ancora, quale sia la mia passione. 
Continuano ad intralciare la mia vita, nonostante io non abbia più riaperto la loro porta, sperano di farmi del male anche a distanza, dicendo le peggio cose sul mio conto a chiunque. 
All'epoca, ero un'adolescente appena uscita da scuola, senza soldi, in cerca di un lavoro... dove sarei potuta andare? 
Rimanere lì è stata per loro una benedizione, finché non ho avuto la forza di partire senza un centesimo in tasca e andare via. 
<<Non potrei stare peggio di così.>> mi dicevo. E avevo ragione. 
Il vero respiro della vita l'ho trovato fuori dalle mura di casa mia.

martedì 24 maggio 2016

Diventare più forti.

Non posso dirvi la chiave del successo, 
ma la chiave del fallimento è cercare di accontentare tutti. 

lunedì 23 maggio 2016

3 marzo 2014

Io so per certo che tutto questo male avrà una fine.Tutte queste speranze avranno un senso, 
tutte queste sofferenze saranno una forza, 
tutti questi tagli diventeranno una storia di coraggio, 
tutte queste lacrime diventeranno sorrisi. 
Non ora, non oggi, non in questa giornata... ma c'è la farò.
C'è ancora tanto da fare, ci saranno altre mille volte in cui dovrò ancora cadere, anche quando il momento prima mi sono giurata per l'ennesima volta che sarebbe stata la fine della mia malattia. 

Mi farò male altre mille volte, 
e altre mille volte ancora, deciderò di farla finita. 
Ma saranno altrettante le volte in cui mi RIPETERO' che non è ancora il momento di lasciare questa vita, e questi sogni a me tanto cari. 
Io so che posso farcela, nulla è perduto, e questi miei occhi stanchi e pesanti troveranno la forza per continuare a credere che c'è ancora bisogno che loro rimangano aperti. 

Non credo in nessun essere superiore, 
bensì in me stessa, e non c'è nulla di più importante.


28 maggio 2014

Non importa se le persone accanto a te ti vogliono aiutare nelle tue difficoltà e con il tuo problema
alimentare, perché per loro rimarrai per sempre ''la ragazza malata'', la ''ragazza che aveva bisogno d'aiuto'', la ''ragazza con la quale dovevi far attenzione a non ferire''. 
Nessuno ha mai capito che non doveva cambiare,
 
non doveva assumere un atteggiamento diverso con me,
 
non doveva fare attenzione a ogni cosa che diceva,
non doveva starmi lontano quando volevo un abbraccio nei momenti più impensati. 
Dovevate essere semplicemente voi stessi con la consapevolezza che io sono così, e forse per sempre. 
Non dovete pensarmi come la ragazza malata e bisognosa d'affetto, 
voglio che l'amore e il bene che avete per me venga naturale e non accreditato solo perché ne ho necessità. 
Io voglio bene a prescindere di quanto la mia malattia diventa incontrollabile e ingestibile. 
Io amo così, amo nonostante i miei problemi e devastazioni dentro di me. 
La gente che sa come sto mi guarda come se in fronte avessi un'etichetta che indica ogni cosa che ho passato, 
e i miei occhi sembrano di ghiaccio quando qualcuno guarda dentro. 

Le persone sanno essere ipocrite anche quando ripetono che sono sincere, 
è per questo che scappo, 
ho così paura di non sapere trovare un argomento di cui parlare, 
che potrebbe essere interessante. 
Se parlo dei miei problemi divento automaticamente intelligente. 

Ma perché?
Perché devo essere triste per essere divertente?
Perché devo arrabbiarmi per essere attraente?
Perché devo cadere per far tenerezza?

Perché non posso mai ottenere ciò che voglio?
Ma chi mi vuole bene e chi mi ama a cosa mi paragona?
A cosa pensa?
Ma ci pensa poi veramente a me? 
Quando loro sentono la parola ''amore-amicizia''  gli vengo subito in mente io? 
La verità è che io non sarò mai la priorità di nessuno, 
mai nessuno penserà a me quando starà per fare qualcosa che potrebbe farmi arrabbiare, 
nessuno crederà che io potrei sparire se non mi sento sempre sicura. 
Nessuno sa tenermi perché sono troppo difficile. 
Io cerco di essere buona, ma questa vita vuole proprio che io l'affronti con l'esatto contrario. 
Rimarrò per sempre la ragazza da salvare, 
e non quella da amare con tutti i difetti e disastri che combina.