martedì 10 maggio 2016

Cosa fate quando volete riemergere?

Cosa fate quando avete detto BASTA per l'ennesima volta e invece ci ricadete di nuovo?
Come vi sentite quando siete rotti, stanchi, sfiniti nell'anima?
Cosa succede ai vostri occhi, gonfi di lacrime, quando vi perdete nella gente?
Basta un attimo e tutto ciò che si è costruito svanisce, tutto crolla, promesse ed intenzioni. 
È questa la malattia.
Io odio chiamarla bulimia.
Sono passati anni dall'ultima ricaduta, ma ancora sento il frastuono dei miei pensieri, l'odio verso quel cibo frantumato dentro di me, la sensazione di sconforto dopo i sensi di colpa.
C'è l'ho fatta sì, ma qualcosa rimarrà sempre incastonato, come un diamante prezioso in un anello, o l'acqua tra gli scogli.
Ricordo tutto, ogni singolo istante.
Puoi cambiare anche cento volte una pettinatura, farti dieci tatuaggi per segnare il giorno della fine, andare in mille posti diversi, ma tanto lei, la malattia, rimarrà dentro la tua anima, sempre pronta ad avvicinarsi a te quando sente lo scricchiolio dei tuoi pensieri, quando vorresti mollare di nuovo.
Ma poi, ci ripensi e guardi tutto al lavoro fatto dietro di te, agli sforzi quotidiani, e così vinci tu stavolta, si vince ogni volta che la si chiude con un lucchetto, si vince quando si riesce a controllarla.

Perché siamo noi i padroni di noi stessi e della nostra mente, e non dobbiamo più permettere alla bulimia di prendere possesso della nostra vita.

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